Ecco perché non si fa mai il bancomat in questi casi: “attenzione”

I rischi più grandi dell’utilizzo del bancomat, sono prevalentemente tre: il furto, la clonazione e la perdita della tessera. Analizziamoli, quindi, uno per volta cercando di capire che cosa potrebbe accadere nel caso in cui capitasse a noi.

Furto e smarrimento della carta: che cosa bisogna fare?

In questo caso, visti i numerosi saccheggi che hanno spesso luogo nei posti affollati come la metropolitana o un pub molto frequentato, non è facile rendersi conto di che cosa sia accaduto. Anche se chi ruba il portafogli non conosce il pin della carta, come ben sappiamo, si può utilizzare online grazie al nome del titolare del conto, il numero sulla tessera, la data di scadenza ed il CVV posto nella parte posteriore. Chiaramente, il nome del titolare sarà molto semplice da individuare, in quanto se non spunta sulla carta, sicuramente sarà indicato nel documento d’identità che tenete nel portafoglio; e dunque, anche in questo caso, il gioco sarà fatto.

Questo è un altro rischio rischio da considerare che, non dipende da terzi ma solo da noi stessi. In questo caso, però, non potremo mai avere la certezza che chi ha ritrovato la carta sia una persona per bene; quindi nel momento in cui ce ne rendiamo conto ed abbiamo la certezza dello smarrimento, la prima cosa da fare immediatamente è contattare la banca che provvederà subito a bloccare il conto e tutte le operazioni pendenti, cioè quelle che non sono ancora state portate a termine come ad esempio bonifici o richieste di pagamento dai siti web.

Clonazione e phishing

Nel caso della clonazione, si tratta di un processo che, la maggior parte delle volte, accade senza che noi ce ne rendiamo nemmeno conto e potrebbe trattarsi di un prelevamento fatto ad uno sportello che non usiamo mai, una disattenzione nel frattempo che usiamo la tessera su internet o magari una truffa telematica. Negli ultimi anni, proprio a dare vento in poppa a tale tesi, sta crescendo sempre di più la truffa online del phishing, parola che deriva dal verbo inglese “to fish” (catturare, pescare) e vuol dire che da l’idea proprio di un modo di far abboccare la preda all’amo.

In questo caso, si potrebbe ricevere un messaggio di testo completamente falso in cui viene richiesto di accedere al conto corrente o ad un’area privata dell’app di banking a causa di un problema da risolvere. In seguito, dopo aver inserito i dati e quelli della carta, avremo già dato tutte le informazioni ai malviventi per crearne una nuova a nostra insaputa.