“Non comprare il riso basmati!”: attenzione, ecco perchè

Il riso in senso ampio e diffuso del termine costituisce un bene alimentare dalla diffusione assoluta, alimento indispensabile per milioni di persone al mondo, anche perchè presenta una immensa differenziazione tra le tipologie e le preparazioni. Le diverse culture hanno adottato questo alimento in numerose forme, anche perchè la coltivazione di riso corrisponde a qualcosa di comune e diffuso in quasi ogni zona del mondo dalle temperature e dalle caratteristiche definite: il riso basmati è una delle forme maggiormente caratteristiche dalla forma ma anche perchè viene selezionato specificamente per delle ricette provenienti da zone specifiche del mondo, in particolare risulta essere la variante prerita nelle cucine tradizionali di nazioni come India e Pakistan. Dal punto di vista nutrizionale le proprietà del basmati sono sicuramente importanti anche se non tutti concordano su un utilizzo “polivalente”, ossia adatto a tutti gli individui.
Il riso costituisce molto probabilmente la variante di cereale più comune assoluto, la stima è che quasi metà della percentuale di riso consumata al mondo risulti essere proprio una sotto variante del basmati, che è consumato da centinaia di anni in nazioni oggi molto popolose.

Perchè il riso basmati fa bene

In generale le proprietà del basmati sono estremamente positive: ha un eccellente rapporto di sali minerali, ed è attualmente primo per contenuto di fosforo e potassio, che sono molto importanti per la fase “protettiva” dell’organismo umano.

E’ anche mediamente resistente alla cottura, anche se quasi tutte le ricette prevedono la possibilità di “lavarlo” così da rimuovere la parte esterna dei chicchi prima dell’utilizzo tradizionale, in quanto sono ricchi di amido.

E’ un riso piuttosto proteico, e leggermente più calorico rispetto ad altre varianti, anche diffuse in Italia, di contro un potere saziante leggermente superiore, quindi risulta essere adatto anche come “accompagnamento” di altri alimenti, oltre che costituire i primi piatti. Se ben cotto, tende a non attaccarsi, ed è anche un alimento decisamente consigliabile per chi soffre il glutine, in quanto questa variante non ne contiene.

Molti lo preferiscono anche durante le diete dimagranti, per le già citate  condinzioni legate alla minore quantità necessaria per “provare” il senso di sazietà, ma anche l’indice glicemico risulta essere sensibilmente minore in modo specifico se cotto al vapore, ed ancora meglio se si fa ricorso alla variante integrale. In sostanza, pur essendo adatto a piatti “etnici”, il basmati è sicuramente una variante di riso molto duttile.

“Non comprare il riso basmati!”: attenzione, ecco perchè

Il problema spicca proprio se non opportunamente cucinato, il basmati può essere poco digeribile, in modo specifico se non “sciacquato” in modo considerevole può essere anche teoricamente pericoloso. Nella maniera più assoluta bisogna evitare il riso che proviene da paesi extra europei, perchè in questi casi i controlli di qualità sono inferiori.

Arrivando da nazioni “native”, il basmati non realizzato in Europa può contenere tracce di arsenico o altri elementi decisamente pericolosi, addirittura velenosi.

Per questo motivo è opportuno valutare con attenzione la provenienza del riso basmati extra europeo, ed anche l’elemento legato all’apporto glicemico risulta essere fattore di “discordia” perchè alcune sotto varianti risultano essere al contrario poco adatte per i consumatori con la glicemia alta.

E’ anche in definitiva un po’ più calorico rispetto alle altre varianti, condizione che rende necessario un po’ di attenzione durante il consumo.