Canone Rai, ecco quanto pagheremo nel 2023: “è vergognoso”

La TV costituisce una forma di strumento che è molto di più di un comune elettrodomestico ma che definisce in senso assoluto qualcosa che da decadi intere è entrato a far parte dell’immaginario comune come forma di intrattenimento vero e proprio quindi qualcosa di indispensabile ed immancabile in quasi ogni contesto, nonostante ciò la popolazione italiana si è dimostrata quantomeno “restia” nell’erogare spontaneamente il corrispettivo della tassa televisiva, conosciuta come Canone Rai, confermata anche per il 2023.

Canone Rai, ecco quanto pagheremo nel 2023: “è vergognoso”

Il Canone Rai non è un termine “giusto” in quanto non è un canone e non è concepito dalla Rai solamente ma una forma di imposta organizzata e determinata dallo stato concepita in base al possesso di uno strumento come la TV in un contesto familiare. In sostanza, anche se esistono delle categorie che possono fare ufficialmente la richiesta di esenzione di pagamento di questa imposta, si tratta di qualcosa che la maggior parte degli italiani è tenuta a pagare.

E’ calcolata su un importo fisso che non è cambiato dal 2016, anno in cui l’allora governo Renzi ha deciso di rivoluzionare il concetto di tassa televisiva, dal tradizionale pagamento tramite bollettino a qualcosa di più importante ed immediato ma di non così “invadente”. Dal 2016 infatti il Canone Rai risulta associato alla bolletta della luce, in modo rateizzato così da essere considerato meno fastidioso.

Infatti l’importo è stato confermato anche per il 2023 in 90 euro annui, dilazionati in 10 rate da 9 euro l’una, legate alle forniture di energia elettrica dai mesi di gennaio fino ad ottobre dell’anno.

Anche se 90 euro sono tendenzialmente “alla portata” della maggior parte della popolazione, è una questione legata al concetto di principio che porta una ricca percentuale di popolazione ad opporsi al Canone Rai, anche se l’importo in precedenza era più alto, ossia pari a 113 euro fino al 2016.

Canone Rai