Il mondo delle criptovalute è stato fortemente influenzato da una serie di eventi che hanno permesso la diffusione di queste “risorse digitali” a partire dalla creazione di Bitcoin, che hanno dato il vita al concetto stesso di criptovalute (cryptocurrency in inglese), e tra quelle maggiormente ambiziose c’è Ethereum.
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Ethereum è ad oggi la seconda criptovaluta in termini di capitalizzazione appena dietro Bitcoin e viene considerata fin dal suo primario sviluppo, una delle più serie candidate come “eredi” proprio di Bitcoin pur non condividendone gran parte della struttura e del funzionamento.
Si tratta infatti di una criptovaluta che fa dell’aspetto tecnologico il principale “punto di forza” e che vede un enorme supporto verso questa piattaforma fin dai primi anni.
Ethereuem è molto diversa da Bitcoin che è considerabile molto tradizionale, in quanto fa uso del mining per generare risorse, mentre nel corso dell’ultimo anno Ethereum ha completamente modificato il proprio funzionamento modificando il protocollo di base, attraverso il Merge.
Questo cambio di protocollo ha influenzato l’intera forma di ecosistema che contraddistingue Ethereum anche se dal punto di vista del valore non ha ancora “pagato” questa scelta.
Le intenzioni degli sviluppatori di rendere la valuta come la principale in futuro tuttavia è a lungo termine, e con il cambio di protocollo già è stato raggiunto l’obiettivo di ridurre il consumo energetico, che è stato quasi ridotto a zero, tematica da non prendere sottogamba in futuro.
Ethereum è ben lontano dal “picco” raggiunto in assoluto, pari a oltre 4000 dollari, in quanto nel 2022 in media il valore si è attestato sui 1500 dollari, ma con il fallimento di FTX il valore è nuovamente calato ed ora si trova in fase di leggera ripresa (poco sopra i 12 mila dollari).
Molti concordano su un possibile “boom” che porterà Ethereum a superare i 20 mila dollari, ricordando che solo nel 2017 valeva poche decine di euro.
