Sono tante e sempre diverse le notizie che stanno divagando in questo momento riguardo il Canone Rai, per cui, data l’affluenza delle richieste, sarebbe proprio il caso di dedicare questo nostro articolo a questo interessante argomento, magari con l’intento di dare qualche delucidazione in merito.
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Benché possa sembrarvi davvero strano, il canone ha origini davvero molto antiche e soprattutto ben lontane da quelle di una vera e propria tassa. Inizialmente, nel lontano 1938, si trattava di un semplice abbonamento del tutto facoltativo che era sottoscrivibile per l’ascolto di certi canali radio. Nonostante ci siano delle somiglianze con quello che oggi è diventato, per molti anni questa cosa rimase tale, fino al momento in cui non iniziò poi ad espandersi la cultura della televisione.
Con l’arrivo dei primi apparecchi nel nostro paese, infatti, il possesso della televisione diventò quasi un lusso, e le famiglie si erano organizzate riunendo insieme al vicinato per godere dei programmi trasmessi dalla Rai. Fu proprio su quelle basi che ebbe inizio l’idea della tassa iniziò a prendere piede; malgrado si pensi che si tratta soltanto di un’imposta sulla visione dei contenuti, essa si basa in realtà sul possesso di una televisione.
Da lì, il prezzo iniziò però a lievitare con l’evolversi del concetto e, partendo da quelle che inizialmente erano solo 8 Lire l’anno, si arrivò poi ai 110 euro del 2016. Quello specifico anno poi, per riuscire a combattere gli alti tassi dell’evasione, l’allora premier Matteo Renzi decise di abbassare l’importo e di cambiare il metodo di pagamento.
Se fino a quel momento, infatti, esso avveniva tramite il bollettino postale, dopo si iniziò a pagare con l’addebito automatico sulla fattura energetica del nostro fornitore elettrico, in modo che gli evasori non potevano più sottrarsi così tanto facilmente. Andando però adesso al punto centrare diciamo che, nonostante le false voci in circolo, il prezzo della tassa anche per questo 2023, rimarrà invariato e non ci saranno modifiche atte a modificare il metodo di pagamento o almeno non nel breve termine.
A tale proposito, ricordiamo anche una cosa importante: il mancato pagamento del Canone Rai, per tutti coloro che non fanno parte delle categorie esenti, comporta una multa salata pari a 540 euro di partenza più un controllo approfondito da parte dell’Agenzia delle Entrate.