Le borse europee sono in crisi? Ecco cosa sta succedendo

Prosegue il trend delle Borse europee, che sono trascinate dalle banche e dalle società tech. L’intervento delle autorità per riuscire a scongiurare il peggio per il sistema creditizio ha fatto tornare il sereno sui mercati, dopo i bruschi temporali che sono stati provocati dai crack delle banche Usa e dalla crisi del Credit Suisse.

I dati macro, inoltre, hanno anche evidenziato che l’inflazione sta rallentando il suo passo: infatti marzo è calata in Spagna e in Germania e negli ultimissimi mesi del 2022 ha perfino frenato negli Stati Uniti. Così gli investitori scommettono che le banche centrali rivedranno la condotta della politica monetaria che fino ad oggi è stata improntata sulla severità. Milano ha guadagnato l’1%, anche se il rendimento dei Btp italiani a dieci anni è salito al 4,2%, mentre per quanto riguarda lo spread si è portato fino a 184,5 punti.

Le Borse europee sono partite al rialzo e si sono mantenute comunque abbastanza positive per tutta la giornata, complice però anche l’andatura di Wall Street, in cui il timore per la tenuta delle banche sembra essere ormai bene sotto controllo. Le autorità non soltanto sono intervenute, ma sono anche pronte a rivedere tutte le regole: come ad esempio Janet Yellen, che è tornata a chiedere regole più stringenti.

Intervenendo ad una conferenza della National Association for Business Economics, per un premio che vuole tenere viva la memoria di Paul Volcker, l’ex presidente della Federal Reserve, la Yellen ha detto che delle regole sono state allentate troppo negli ultimi anni e che quindi serve subito un intervento immediato, soprattutto dopo la chiusura di Silicon Valley Bank.

La presa di posizione delle autorità fa sempre sperare agli investitori che il peggio sia ormai alle spalle e intanto sul fronte macro negli Stati Uniti è stata diffusa l’ultima lettura riguardo il pil del quarto trimestre del 2022: secondo le stime del Dipartimento del Commercio è salito del 2,6%, rallentando quindi il passo rispetto al +3,2% del terzo.