Il Canone Rai coinvolge come tematica un ampio palinsesto di persone, che da oramai diverse generazioni non riesce e a “mandare giù” il concetto della tariffa applicata alla televisione, anche se il Canone Rai non è un termine corretto al 100 %.
Canone Rai 2023 sarà ancora in bolletta? Ecco la risposta
La tassa televisiva infatti, nome maggiormente attinente a questa forma di imposta vera e propri concepita dallo Stato per “foraggiare” il servizio pubblico nazionale, esiste addirittura, almeno nominalmente da prima della diffusione della televisione, che ha iniziato ad essere qualcosa di effettivamente diffuso a partire dagli anni 50.
E’ una tassa sul possesso per certi versi simile al bollo auto, che non viene condizionata nell’importo dall’utilizzo più o meno diffuso dell’elettrodomestico, e che nonostante rappresenti una delle imposte “meno gradite”, rimane tale, e perciò deve essere obbligatoriamente pagata.
Anche se una larga fetta degli italiani continua a non saldare questa forma di contributo annuale, il Canone Rai definisce in modo importante una forma di imposta che è utile per lo stato, in quanto corrisponde a 90 euro annui, di cui circa 14 sono “tassati” dallo stato.
Ha cambiato formula diverse volte, e la più recente prevede l’accorpamento in bolletta, in particolare quella della corrente elettrica, fattore deciso dal 2016 dall’allora governo Renzi e che è stata mantenuta fino al 2022.
La Commissione Europea ha “spinto” per l’eliminazione di questo accorpamento, formula considerata non congrua con gli standard del continente, in quanto in altre nazioni è legata ad altre tasse o forniture oppure non esiste più.
Anche diverse part politiche si sono esposte ma anche per il 2023 il Canone Rai resterà accorpato alla bolletta della luce, come anticipato dal Ministro del Lavoro, sotto forma dilazionata in 10 rate da 9 euro l’una, da gennaio ad ottobre.
Almeno per tutto l’anno corrente la formula non sarà modificata, in quanto estremamente funzionale per lo stato.
