Quanti caffè si possono bere al giorno? Risponde la scienza

Il caffè è ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e questo in virtù di alcune sue qualità, come il suo gusto intenso e le sue proprietà stimolanti derivanti dalla caffeina presente al suo interno. Aleggia però una domanda, oggi, nella testa di molte persone: quanti caffè è possibile bere al giorno senza doversi preoccupare di danneggiare la propria salute?

Caffè si, ma con moderazione

Per rispondere a tale domanda ci si appella alla scienza che oramai ha dati più che sufficienti per darci una risposta soddisfacente. Innanzitutto bisogna considerare che l’assunzione di caffeina giornaliera dovrebbe limitarsi a meno di 400 mg, un apporto equivalente a circa 4-5 caffè espressi o caffè americani (tenendo in considerazione che la quantità media di caffè di un espresso è di circa 60 ml mentre quella di una tazza di caffè americano 200 ml).

Tale quantità, però, può variare a seconda di diversi elementi come il metabolismo individuale, l’età e lo stato di salute generico. Persone particolarmente sensibili alla caffeina, ad esempio, o che soffrano di disturbi del sonno, come l’insonnia, o di pressione alta, dovrebbero certamente limitarne il consumo.

Un altro particolare da tenere in considerazione è poi il modo in cui si assume il caffè. L’aggiunta di zucchero, o di altri dolcificanti, di latte o di altri ingredienti (in alcune culture è uso comune aggiungere alcool al caffè, ad esempio) può aumentare, anche di molto, l’apporto calorico di questa bevanda, diminuendo conseguentemente il numero di caffè giornalieri consumabili.

I medici, in generale, consigliano di bere caffè con moderazione e di limitarne l’assunzione dopo le 14:00 poichè potrebbe causare fastidi notturni legati al sonno; la caffeina, infatti, essendo un eccitante può contrastare o disturbare il sonno notturno creando anche seri problemi alla nostra salute. In tal senso è bene anche evitare di berlo a stomaco vuoto in quanto può essere causa di bruciore di stomaco e altri problemi gastrointestinali a causa della sua capacità di aumentare la normale acidità del nostro apparato digerente.