Posso mangiare bresaola se sono in gravidanza? “Attenzione”

La bresaola è un affettato tipicamente originario del nord Italia. La più rinomata e sicuramente quella originaria è la Valtellina (quella della provincia di Sondrio in Lombardia) che gode del riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP). La bresaola viene ricavata dalla lavorazione di alcuni muscoli posizionati negli arti posteriori del manzo oppure del cavallo (come fesasottofesa, magatello e sottosso).

La carne, dopo essere stata ben rifilata, salata e lasciata riposare per circa 15 giorni, viene insaccata e stagionata per un arco di tempo di almeno 30 giorni. Si tratta, per cui, di una carne conservata che rientra nel I gruppo fondamentale degli alimenti. Viene parecchio utilizzata in cucina soprattutto cruda per le ricette degli antipasti e delle pietanze, tuttavia non mancano affatto le ricette che ne richiedono la cottura veloce in padella (soprattutto per quanto riguarda i sughi e i primi piatti.

Ma ciò che a noi preme sapere è se la bresaola possa essere mangiata in gravidanza. La gravidanza o la gestazione è quel processo fisiologico speciale durante il quale il frutto del concepimento si sviluppa per prepararsi alla nascita. Questo processo è anche detto “stato interessante” e rappresenta un periodo lungo circa 9 mesi e particolarmente delicato, durante il quale la madre è tenuta a soddisfare tutte le necessità di cui ha bisogno il futuro nascituro.

Tra queste, è di grandissima importanza l’apporto nutrizionale perché, senza tutti gli elementi necessari allo sviluppo, l’embrione/feto rischia di subire delle gravi carenze che vanno ad aumentare il rischio di patologie, malformazioni o addirittura aborto. Esistono inoltre non pochi rischi legati alla sovralimentazione con conseguenti obesità ma in più, il bambino può essere soggetto a complicazioni: intossicazioni (come tossine batteriche, inquinanti e fungine), infezioni (come virus e batteri) e infestazioni come i parassiti.

Comunque sia, al fine di valutare se la bresaola possa costituire un alimento adatto o no alla gravidanza, è necessario andare a valutare meticolosamente la sua utilità all’interno della dieta della gestante considerando tutti gli eventuali rischi correlati.