L’utilizzo dei metalli ha indiscutibilmente cambiato la struttura concettuale della società umana da ogni punto di vista , e materiali come il rame hanno permesso alle primissime civiltà che sono state in grado di sviluppare oggetti pratici di fare una sorta di “step” fondamentale in ambito strutturale, commerciale ma anche pratico. Il rame usato ancora oggi è un elemento che l’economia tradizionale ma anche quella “invisibile” (sommersa) considera in modo estremamente incidente.
Ecco perché non devi buttare il rame usato: il suo valore è altissimo
Il rame infatti non è stato il primo metallo ad essere scoperto (il primato in tal senso spetta all’oro) ma per applicazione è diffusione il rame è indubbiamente considerabile fondamentale per lo sviluppo di quasi ogni strumento che prevede il metallo tra i propri “ingredienti”, dalle monete, agli utensili fino a tutti gli oggetti (o quasi) di uso comune.
Il rame infatti racchiude qualità condivise da altri metalli di questo tipo, come una grande resistenza, duttilità e capacità di adattamento ai contesti più disparati, per questo motivo viene ancora largamente utilizzato anche negli ambiti più specifici come quelli elettronici, date le conclamate capacità di condurre elettricità, seconde solo ad argento ed oro che però sono molto più rare e pregiate.
Ma anche se non risulta essere una risorsa così economicamente rilevante il rame usato soprattutto se in gradi quantità risulta essere molto importate, non a caso è spesso considerato una valida alternativa anche negli ambiti dei furti di materiali.
Il prezzo però non è sempre facile da definire, molto dipende dalle intenzionalità del compratore così come dalla qualità e dal tipo dello stato di usura del materiale. Quello utilizzato vale mediamente dai 5 agli 8 euro al kg, allo stato attuale restando sull’ambito del “grossista”.
Anche se non si è intenzionati a guadagnare qualcosa, conservare il rame usato è indubbiamente qualcosa di saggio.
