Quali sono i nuovi limiti sui prelievi? Ecco la risposta. “Pazzesco”

Ultimamente, in questo 2023, di limiti ne stiamo incontrando parecchi; durante i primi mesi di quest’anno, infatti, non solo abbiamo fatto i conti con una nuova soglia massima pagabile in contanti, ma persino con quelli che sono i limiti entro il quale il nostro comportamento non risulta sospetto agli occhi delle autorità competenti. Nelle prossime righe di questo articolo, approfondiamo la questione sui prelievi e quali sono i range entro i quali è più sicuro rimanere; vediamo.

Prelievi: quando diventano sospetti?

Che l’evasione fiscale sia una delle piaghe più grandi in cui versa il nostro paese, questo è chiaro a tutti; dunque per questa ragione, i controlli fiscali sono e devono essere molto precisi al fine di individuare anche i passi falsi più impercettibili. Per fare ciò, possiamo darvi un’idea di quali sono le azioni che potrebbero fare scattare i controlli sulla vostra persona e quella che è la vostra intera situazione economica.

Di per sé il controllo si rivela opportuno in almeno due casi:

  • Quando si prelevano più di 10.000€ nell’arco di 30 giorni (anche in più soluzioni);
  • Quando non si fanno abbastanza prelievi e pagamenti per il tenore di vita che si sta conducendo.

Nel primo caso, vista la soglia dei contanti di nuovo a 5.000€, è chiaro che l’intera somma, anche se prelevata in più giorni, non potrà essere utilizzata per un singolo acquisto in quanto illegale. In più, anche se non si trattasse di nulla del genere, nel caso del prelevamento di una così ingente somma di denaro, sarebbe direttamente la vostra banca ad informare la UIF (Unità di Informazione Finanziaria) che inizierà ad effettuare dei controlli per capire a cosa vi servono di frequente cifre così importanti, visto che numerose illegalità sono strettamente legate al contante.

Nel secondo caso, invece, quando non si preleva abbastanza spesso per il tenore di vita che si fa, le autorità competenti potrebbero iniziare a chiedersi da dove prendere i soldi per vivere, poichè alle spalle di tutto ciò potrebbe starci un’impiego a nero, e quindi illegalmente senza un regolare contratto. E questo, inoltre, è anche un rischio che si corre nel caso in cui ogni mese voi vi rechiate al bancomat a versare la stessa cifra, come ad esempio 1.200€, quando avete già un impiego principale retribuito tramite bonifico oppure risultate disoccupati. In questo caso sarà chiaro che state lavorando illegalmente e di controlli saranno più che leciti.

Ricordate, inoltre, che l’intera somma che possedete nel conto corrente è imponibile di TUIR (ovvero la norma del Testo unico sulle Imposte sui Redditi). Ciò significa che per legge, voi siete obbligati a dimostrare da dove provengono i soldi che versate sul conto ed in quel modo, se siete effettivamente impiegati in un’attività lavorativa a nero, automaticamente sarete incastrati.