Questo vecchio francobollo italiano vale un patrimonio: FOTO

Esiste una quantità smisurata di oggetti collezionabili: monete, carte da gioco, tappi e chi più ne ha più ne metta. Tra le diverse categorie vi è quella dei francobolli, oggetti capaci di rappresentare importanti periodi storici, momenti di vita, opere d’arte in un esiguo spazio da poter portare sempre con noi e che, al contempo, possono acquisire un inestimabile valore monetario. Molto probabilmente ognuno di noi ha sempre posseduto una collezione, nel caso dei fanatici dei francobolli tutto potrebbe essere iniziato dall’arrivo di una semplice cartolina o lettera, o magari dal ritrovamento di uno di questi manufatti in qualche antico palazzo, sta di fatto che qualunque sia l’origine, il francobollo da voi posseduto potrebbe valere una montagna di soldi e di conseguenza dovreste custodirlo come se fosse un tesoro.

Ecco il francobollo più raro e costoso

Secondo fonti storiche certe, il primo francobollo ad essere stato prodotto è il Penny Black  nel 1840 in Gran Bretagna e raffigurante la regina Vittoria in età adolescenziale. Restando invece all’interno dei confini italiani, gran parte dei francobolli più rari sono quelli dello Stato Pontificio datati 1852 (solo uno può avere il valore di 150 €, l’acquisto però dell’intera serie va oltre i 10mila euro), il “Trinacria” realizzato nel Regno delle Due Sicilie con il valore di 1400 €; esiste anche un secondo “Trinacria modello T” le cui cifre raggiungono i 15.000 €. Tuttavia, il più raro è il “Gronchi rosa“ con questo colore molto particolare e con un valore è di oltre 30.000 €.

Soffermandoci in particolare su quest’ultimo, esso deve il suo nome al 3° Presidente della Repubblica Italiana in carica dal 1955 al 1962, Gronchi Giovanni. Nel 1961 egli decise di spostarsi in Sud America per visitare il Perù e, proprio per celebrare tale avvenimento, che ricorreva tra l’altro nell’ultimo anno del suo mandato, venne prodotto questo francobollo che tuttavia divenne altamente famoso a causa proprio di un errore di rappresentazione geografica del paese in questione, difatti, i confini raffigurati erano rimasti immutati dalla guerra contro l’Ecuador risalente agli anni 40-41. In conclusione, nel caso in cui  teniate particolarmente a questi oggetti per il loro ineguagliabile patrimonio artistico e storico o se magari siate interessati per il loro valore prettamente monetario, la cosa fondamentale da ricordare è quella di custodirli gelosamente e magari dare inizio ad una ricerca matta per accaparrarsi il più bello e prezioso.