Correva l’anno 1958 quando in Italia comparve la prima carta di credito. Si trattava chiaramente di un’innovazione assai notevole, anche se, inizialmente essa veniva utilizzata solo da stranieri che spendevano nel territorio nazionale solo a scopo turistico. Ad ogni modo, si trattò di una svolta che, non in maniera rapida per carità, iniziò, a caratterizzare le nostre vite e cambiarle sino ai giorni nostri. Oggi il pagamento con la carta ci fa sentire sicuri di avere del denaro con noi ogni qual volta ne abbiamo bisogno, senza necessariamente recarci allo sportello per prelevare. Beh, forse è proprio su quest’ultimo punto che si basa il nostro articolo di oggi. Cosa sta succedendo ai bancomat? Scopriamolo insieme.
Leggi anche:
L’allerta dei Bancomat
Nessuno, quando nacque il primo Bancomat in Italia nel 1974, si sarebbe aspettato che oggi saremmo stati capaci di controllare il nostro saldo sul conto dal cellulare. Nessuno, tantomeno, avrebbe mai pensato che adesso siamo in grado di pagare con tap dal nostro telefono senza neanche dover tirare fuori il portafogli. E, per concludere, nessuno, si sarebbe mai aspettato che, in soli 50 anni (e nemmeno) quei Bancomat sarebbero stati così obsoleti. Eh sì! Si tratta proprio di quello che sta succedendo ultimamente in Italia. Tutte le macchinette di prelevamento, in generale, stanno diventando sempre meno utilizzate ed inutili.
Oggi dai nostri smartphone possiamo controllare il saldo, pagare, fare bonifici bancari e gestire il nostro conto corrente sempre a portata di mano. La dura decisione su cui si sta discutendo in questi mesi, infatti, è quella di iniziare ad eliminarne un numero sempre più elevato; possibilmente riducendo o annullando le spese di commissione. Del resto molti Istituti di credito oggi nascono direttamente online e non hanno vere proprie stazioni di versamento e prelevamento di loro proprietà; ma si affidano a quelle degli altri istituti bancari, anche senza dover per forza arrecare una commissione al cliente che sta usando il meccanismo. Sarà questo il futuro a cui andiamo incontro? Per quanti anni ancora resisterà il contante?