Blocco portabilità telefoniche. Firma l’emendamento anche Matteo Salvini

Fine della Portabilità

Stop alle potabilità del numero telefonico. Potrebbero essere estesi alla telefonia i tanti limiti del decreto del Governo Cura Italia. In quota Lega l’emendamento che vorrebbe allargare gli stop specificatamente al servizio, garantito per Legge, denominato “Mobile Number Portability”. Detta in maniera semplice la possibilità, da parte dei clienti, di cambiare gestore telefonico mantenendo comunque il medesimo numero.

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L’emendamento dovrebbe essere discusso l’8 aprile e troverebbe il favore di un altro esponente dei 5Stelle ma ci sarebbe qualche ok anche nelle fila del PD. Iniziativa bipartisan insomma ma comunque, secondo noi e secondo diversi osservatori, del tutto priva di senso. Secondo chi propone la nuova norma infatti, il servizio di portabilità costringe i cittadini a muoversi di casa recandosi in negozio. Ma all’atto pratico, tantissimi gestori già da tempo svolgono l’intera procedura totalmente via internet.

E tra questi c’è soprattutto Iliad. Il quarto gestore mobile italiano fin dalla nascita ha dematerializzato questa tipologia di processi consentendo la portabilità con video-riconoscimento online e con la sim spedita direttamente a casa del nuovo sottoscrittore. Zero contatti e nel pieno rispetto anche dei protocolli sanitari più stringenti.

E allora dov’è il problema?

Inutile negare che l’assurda proposta avrebbe i contorni di una bella manovra anti Iliad. Visto che bloccare le portabilità favorirebbe gli operatori più grossi, solidificando le quote di mercato attuali in maniera decisamente poco concorrenziale e poco permeabile al libero mercato.

Una scelta assurda in un momento, questo, nel quale l’acquisto di più connettività e quindi nuovi contratti è assolutamente indispensabile per consentire alle famiglie di restare connesse alla rete. Per questo, hanno dichiarato guerra all’emendamento praticamente tutte le associazioni dei consumatori. E anche in una nota di pochi minuti fa l’AGCOM ha espresso più di un dubbio sullo spirito del provvedimento.

Abbiamo provato a contattare iliad che per il momento non commenta la vicenda e resta quindi in attesa di ulteriori sviluppi.

Parla invece Fastweb che sottolinea come l’emendamento non tutelerebbe nel concreto nessun lavoratore visto che, è oggi assolutamente possibile seguire totalmente online l’intero percorso del cliente che intende cambiare gestore. Ed anche Fastweb sottolinea come oggi, l’attenzione degli operatori dovrebbe essere incentrata sulla collaborazione e sul miglioramento delle prestazioni della rete, anziché sulla conservazione di posizioni dominanti.

Da parte nostra, ovviamente, la speranza che questo assurdo provvedimento, non passi. A tutela di tutti i consumatori italiani.

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