Cambio euro dollaro pazzesco: la parola agli esperti

Siamo di fronte ad un periodo in cui l’euro sta sempre più perdendo valore rispetto al dollaro, facendoci pensare subito al peggio. Gli aumenti vertiginosi dei prezzi, legati all’inflazione, stanno infatti creando problemi non di poco conto alla maggior parte delle famiglie italiane ed europee. Il clima che ne deriva non è sicuramente dei più sereni a livello economico e sociale, pertanto è importante sentire le opinioni degli esperti a riguardo. Molto spesso, difatti, ad un occhio esperto anche una situazione complicata può risultare comprensibile e riassorbibile nelle normali dinamiche economiche.

L’euro è più forte di quanto si creda?

Xueming Song, stratega valutario di Dws, afferma infatti che “se si guarda al tasso di cambio della moneta unica rispetto alle altre valute delle aree industrializzate, il quadro che ne viene fuori è molto più differenziato”. In che senso? L’esperto continua la sua analisi spiegando in cosa consiste questo quadro differenziato: “tra le valute del G10 (il gruppo delle dieci maggiori economie a livello mondiale), l’euro si è collocato all’incirca nel mezzo dall’inizio dell’anno. In agosto, si è addirittura piazzato al secondo posto dopo il dollaro Usa come valuta più forte dell’area. Altre valute, soprattutto le commodity currencies come il dollaro australiano, hanno perso più terreno dell’euro. Lo yen giapponese, la sterlina britannica e la corona svedese sono stati particolarmente deboli”.

Insomma, se è vero che l’euro si è indebolito rispetto al dollaro, è anche vero che non ha affatto perso terreno rispetto alle altre valute, che stanno invece soffrendo moltissimo questa situazione. La prepotenza della Federal Reserve, che ha aumentato in netto anticipo i tassi di interesse, ha contribuito molto alla crescita di valore del dollaro in campo internazionale. Inoltre, la guerra in Ucraina ha creato molti più problemi all’eurozona in termini di approvvigionamenti energetici e commerciali. Non è chiaro sapere come evolverà la situazione nei prossimi mesi, ma l’importante è non andare nel panico e comprendere da più prospettive questa situazione.