Il Canone Rai non è altro che una tassa sulla visione della televisione italiana; o per meglio dire, sulla detenzione di apparecchi adattabili alla visione della TV. Si tratta di un’imposta già esistente dai tempi della radio e dalla prima televisione in bianco e nero, quando l’abbonamento ammontava circa a 8 Lire. Inizialmente, come accennavo prima, la tassa si basava soltanto sulla visione dei contenuti Rai; adesso, invece, si basa sul vero e proprio possesso di device ultramoderni che ce ne consentono la visione anche se non abbiamo un televisore. Grazie a noti siti web come Rai Play, infatti ci è possibile guardare ogni genere di programma dal nostro computer, smartphone e Tablet, senza avere nemmeno l’esigenza di possedere una parabola o un impianto satellitare.
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L’evoluzione del canone Rai
Oggi, nel 2022, il canone si paga direttamente in bolletta e poche sono le persone che hanno il diritto all’esenzione; si tratta di ultrasettantacinquenni con reddito annuo inferiore a 8.000 euro. Tutti gli altri, se titolari semplicemente di un’utenza elettrica, vengono determinati idonei a pagare la tassa. Fino a non troppo tempo fa, più precisamente nel 2016, il costo era di 110€ annuali. Adesso, invece, grazie alla novità introdotta dal Governo Renzi, equivale a 90€ annui riscossi automaticamente in rate da 9€ nei primi 10 mesi dell’anno.
Non ci è dato sapere cosa accadrà in futuro a questa tassa; il prezzo potrebbe essere ribassato ulteriormente, potrebbe rimanere tale, oppure potrebbe essere aumentato; in quanto alcuni prevedono che il prezzo salga fino ad adeguarsi agli altri prezzi europei. Altri, invece, ipotizzano che che il Canone Rai possa diventare una tassa regionale. Insomma, le novità non tarderanno di certo ad arrivare. Speriamo, chiaramente, visto già il periodo di forte inflazione , di non dover soccombere ad ulteriori aumenti; sono, infatti, sempre di più le famiglie italiane cha fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.