Dollaro in ripresa, stai molto attento, ecco cosa dicoo gli esperti

Il Dollaro ormai da diversi mesi ha raggiunto la parità con l’Euro. A Luglio di quest’anno, infatti il dollaro ha iniziato a valere esattamente quanto l’Euro, e questo non può che essere un fattore negativo per molti di noi. In questi anni, l’Euro era sempre stato più forte nel cambio, arrivando addirittura a valere anche 1,6 dollari. Ad inizio di quest’anno, si trovava ancora in un discreto “vantaggio” equivalendo ad 1,15, fenomeno, però, che non durò a lungo. Le cause della salita così rapida e dirompente del dollaro sono diverse; anzitutto il fatto che la FED ( Federal Reserve System – Banca centrale degli Stati Uniti) ha aumentato i tassi già da Marzo, pagando il denaro a breve termine ad un tasso del 2.25%. Questo sta a significare che il costo del denaro sta probabilmente per salire al 3%.

Conseguenze e aspettative per i prossimi mesi

Le problematiche che scaturiscono da questo fenomeno sono, purtroppo molteplici; in fatto di commerci, importazioni ed esportazioni infatti, si può notare la prima difficoltà. Chi acquista dall’estero dell’Eurozona, non sarà più agevolato da quel piccolo ricarico presente quando l’Euro valeva di più; mentre invece chi vende si ritroverà in un certo qual modo anche un po’ agevolato dalla parità delle due valute. Il periodo in cui questo avviene, poi, di certo non è dei migliori, in un momento così delicato in cui l’inflazione avanza indiscussa, questo fenomeno rappresenta un po’ la ciliegina sulla torta. Altre conseguenze, minori ma pur sempre concrete, sono quelle riscontrate dai cittadini europei in visita negli USA; inevitabilmente, si ritroveranno tra le mani un cambio per nulla agevolato.

Le aspettative per il futuro, purtroppo, non son delle più rosee, molti esperti ed analisti affermano, infatti, che il valore dell’Euro potrebbe scendere ulteriormente ed arrivare a valere 0,97 o addirittura 0,95. Quello che possiamo fare noi, essendo inermi cittadini, è soltanto attendere che la situazione si sblocchi positivamente e che non si arrivi ad una recessione, come da allarmante dichiarazione della FED.