Il valore delle vecchie Lire non smette di salire, ecco quali cercare: LISTA UFFICIALE

Sono ormai passati vent’anni esatti dall’ingresso degli euro nelle vite dei cittadini italiani e forse per via dell’uniformità delle tipologie monetarie e anche un po’ per cultura, si è quasi persa del tutto la vecchia abitudine di conservare le classiche monetine straniere tornati un viaggio all’estero.

I più adulti si ricorderanno che una volta, non appena tornati in patria, era praticamente impossibile riconvertirli in moneta locale e pertanto, questi piccoli spiccioli venivano dimenticati nel solito cassetto pieno di tanti oggetti, conservati come souvenir oppure collezionati da chi li ricercava sistematicamente.

Conseguenza di queste vecchie consuetudini è che oggi le nuove generazioni ma anche chi non ha ancora scoperto il mondo della numismatica, ritrovando alcune tipologie di vecchie monete, può chiedersi se, essendo antiche, varranno qualcosa.

Immediatamente in quel caso parte la ricerca online ed è così che si apre un universo di informazioni totalmente false, spesso alimentate da tanti tentativi di vendite presenti nelle più disparate piattaforme in rete. Purtroppo, tali piattaforme consentono a chiunque di vendere senza un controllo precedente qualsiasi tipo prodotto, illudendo dunque il venditore e anche l’acquirente di aver venduto o acquistato un tesoro.

Quindi diremmo che  arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza sui concetti fondamentali che determinano il valore ufficiale di una moneta ed è importante iniziare dicendo che non è l’età ad essere un parametro incisivo, bensì lo sono la rarità e il loro stato di conservazione.

Il primo caso dipende dal numero di pezzi coniati, ma anche da quanti ne sono rimasti poi reperibili; mentre il secondo, ovvero lo stato di conservazione, è forse il parametro più importante per la valutazione di una vecchia moneta.

Proprio per questo motivo esistono delle linee guida con una simbologia standard che indica i vari stadi di usura comprendendo anche il massimo stato della conservazione che viene chiamato fior di conio.
Per quanto riguarda invece, soprattutto la monetazione detta vile, la sua conservazione fa la vera differenza sul mercato ufficiale il quale premia esclusivamente gli esemplari fior di conio e disprezza in assoluto tutte le monete che normalmente si ritrovano usurate per la lunga circolazione, a meno che non presentino un grado di rarità apprezzabile dato ad esempio da un errore di conio.

La richiesta infine è comunque quel parametro che universalmente va a regolare tutte le transazioni commerciali e che anche nel mercato numismatico va ad influenzare le diverse tipologie di collezioni nei tanti paesi.