Questa sterlina della regina Vittoria vale un patrimonio: FOTO

La sterlina può fregiarsi ed essere così inflazionata anche per quanto riguarda il livello culturale a causa di una storia decisamente molto lunga ed anche parecchio interessante, che prosegue fino ai nostri giorni, soprattutto nelle emissioni d’oro, che portano la sterlina ad essere ben più interessante anche come forma di investimento.

Infatti le sovrane d’oro (nome che proviene dalla natura legata al volto dei sovrani e che, sono quasi sempre presenti, su tutte le emissioni come da ovvia tradizione) hanno un retaggio culturale davvero antichissimo, che inizia sul finire del 15° secolo, sotto il regno de Re Enrico VI, che fu proprio il primo sovrano ad “avviare” questa produzione di piccole monete d’oro dall’elevato contenuto di metallo prezioso (originariamente erano ben 23 carati, ma poi furono ridotti a 22 quasi subito, uno standard che si mantiene ancora oggi).

Le sovrane d’oro sono state coniate fin dal 17° secolo fino a che la produzione fu venne poi interrotta per fare spazio ad altre emissioni, come ad esempio la Unite. A partire dall’anno 1817 tuttavia, sotto una nuova “foggia”, la produzione di ogni singola forma di sterlina d’oro venne ripristinata, adottando una raffigurazione che permane in quasi tutte le monete di questo genere, con San Giorgio mentre uccide il drago, il che è un’immagine molto legata alla cultura britannica.

La regina Vittoria fu una delle regine più longeve sul trono britannico e per tale ragione ha ovviamente avuto diverse Sovrane “dedicate” a lei, che ha contraddistinto la storia per quasi un intero secolo (è infatti stata “in carica” dal 1838 fino al al 1901). Una delle monete d’oro con la raffigurazione della regina Vittoria più famose risale però all’anno 1841, ed è molto particolare perché reca un’immagine diversa rispetto alla “solita” di San Giorgio.

Su uno dei due lati è presente il profilo della Regina da Giovane, sull’altro vi è l’emblema della casa reale britannica e si tratta di un esemplare molto più raro rispetto alla maggior parte delle altre emissioni, il cui valore supera oggi i 4000 euro ma che può arrivare ad oltre 20 mila euro, per quegli esemplari particolarmente ben tenuti.