Cari amici appassionati di numismatica, bentrovati! Oggi andremo a parlare di una sterlina d’oro di gran valore; in particolare, quella con il volto della Regina Vittoria da giovane, risalente all’intervallo di anni che va dal 1871 al 1885. La storia di questa moneta è molto antica, e risale all’anno 1489. Durante il suo regno, Re Enrico VII; egli prese la decisione di fare coniare una sterlina d’oro e soprannominarla “Sovrana”.
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Il nome era mirato ad imporre la sovranità della moneta britannica sulle altre valute esistenti di quell’epoca; anche se poi, il nome calzava bene con il fatto che sulla prima faccia della moneta ci fosse sempre il ritratto del sovrano regnante. Sulla prima versione infatti era rappresentato il re seduto sul trono; dall’altro lato, invece, c’era lo stemma della famiglia reale dei Tudor.
Evoluzione della moneta
Nel 1871, quello che è il retro della moneta fu modificato; e la rappresentazione dell’italiano Benedetto Pistrucci di San Giorgio a cavallo che uccide io drago prese il suo posto. Ancora oggi, ai giorni nostri, la sterlina oro porta quella magnifica illustrazione. Sul dritto della moneta, invece, viene ovviamente cambiata l’immagine ogni qualvolta che cambia il sovrano, o che questo cambia d’aspetto. Durante gli anni al trono della regina Elisabetta II infatti, furono coniate diverse verisioni: con fiocco, giovane, con diadema e anziana.
La versione su cui ci soffermiamo oggi, invece è quella che mostra il volto della regina Vittoria da giovane. La sovrana, in questa moneta è rappresentata di profilo e con i capelli raccolti. Esistono diverse versioni di questa moneta con il volto di Vittoria giovane, ma si differiscono solo per il punto in cui è scritta la data di coniazione; prima si trovava sotto il colo, poi si spostò sul retro.
Valore
Il valore di questa moneta si aggira intorno ai 400€, ma, anche in questo caso, non è tutto oro ciò che luccica! Ricordatevi, infatti, che oltre alla rarità sono le condizioni dei un esemplare a decretarne il prezzo. Una moneta vecchia, malconcia e danneggiata non potrà mai valere quanto una in fior di conio, espressione che si utilizza per definirne invece le ottime condizioni.